Tra
i soci del Sing Sing (quasi novemila) figurano un po’ tutti i generi
di persone, senza distinzione di età, sesso, posizione sociale o
altro.
Motivi di tutto questo successo sono forse la grande quantità di CD disponibili per l’ascolto, o la vasta gamma di prodotti multimediali, ai quali si sono aggiunti recentemente anche i DVD. Comunque sia, è innegabile che ormai il circolo è una realtà cittadina forte e chiara a tutti. Il problema sta però nel fatto che le migliaia di soci rischiano di non poter più beneficiare dei servizi del Sing Sing, che dall’aprile del 2000 è coinvolto, sebbene "invischiato" sarebbe più corretto, in una battaglia legale con le majors discografiche italiane. Battaglia che ha avuto come risultato un sequestro preventivo, disposto dal GIP, di gran parte del materiale dell’ associazione. L’associazione non è comunque intenzionata ad arrendersi in nessun modo, dato che già nel 1999 era passata attraverso un’esperienza simile, la quale ebbe un lieto fine, in quanto venne revocato il sequestro e l’associazione venne riconosciuta come tale. Anche se a tutt’oggi le burrasche
legali non si sono placate, il presidente del circolo, Fabio Del
Toro, si dice piuttosto sereno circa l’esito della controversia,
dati per di più i metodi adottati dai legali delle case discografiche.
Lo stesso Del Toro
si dice quanto meno perplesso circa tutta questa attenzione dedicatagli
dal gotha della musica internazionale.
L’accusa mossa al
circolo culturale Sing Sing è essenzialmente quella di simulazione:
simulazione
di noleggio. L’ipotesi fatta è che i soci altro non siano che
i clienti di un centro noleggio CD, camuffato da circolo culturale.
Del resto, considerati i
prezzi dei compact disc, imposti sul mercato da una situazione monopolistica
da parte delle majors, cui cercano di far fronte le autorità
anti-trust,
non è certo da considerarsi criminoso un punto dove si possa sperimentare,
anche con un solo ascolto, musica e artisti vari, cosa che non sarebbe
altrimenti possibile.
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