Pronunciato "askii" oppure "ascii" questo termine identifica uno standard
di codifica sviluppato dall'American National Standards Institute (ANSI)
al fine di descrivere il modo in cui un computer può rappresentare
i caratteri dell'alfabeto, i numeri e altri simboli. La codifica ASCII
riunisce 128 caratteri numerati da 0 a 127 e comprende numeri, segni di
punteggiatura, lettere e codici di controllo speciali come quello che identifica
la fine di una riga, la fine di un file oppure il ritorno a capo. La lettera
A, per esempio, è rappresentata dal numero 65. La maggior parte
dei perconal computer usa una qualche forma della codifica ASCII; ne esiste
una anche versione estesa che usa 256 caratteri invece di 128 (codificata
a 8 bit anzichè a 7 bit) e contiene i simboli peculiari usati all'esterno
degli Stati Uniti, come le vocali accentate dell'italiano, oltre che simboli
semigrafici per tracciare cornici e riempimenti im ambito DOS. Un'eccezione
nell'uso della tabella ASCII è rappresentata da Windows NT che impiega
un sistema di codifica più ampio chiamato Unicode.
Uno dei tasti primari della tastiera di un computer, esistente in tutte
le tastiere in circolazione. Ha solitamente una dimensione doppia rispetto
a un tasto normale e si trova in alto a destra. Sulla sua superficie è
riportato il simbolo di una freccia rivolta verso sinistra e la sua funzione
consiste nel cancellare i caratteri uno alla volta, muovendo il cursore
appunto verso sinistra. Se tenuto premuto con continuità, la cancellazione
continua in automatico una lettera alla volta fino all'eliminazione completa
della riga e delle righe precedenti.Se abbinato ad altri tasti di controllo,
cancella intere parole e righe in un colpo solo e annulla l'ultima operazione
eseguita (questo in ambiente Windows e nei programmi che prevedono tale
combinazione di tasti).
Barra spaziatrice
Il più grande fra i tasti di una tastiera di computer. Si trova
al centro della fila inferiore di tasti e ha una lunghezza almeno quadrupla
rispetto al normale. La sua funzione primaria è di aggiungere spazi
tra una parola e l'altra nel testo che viene digitato.
Uno dei più semplici linguaggi di programmazione, sviluppato
nella metà degli anni Sessanta per applicazioni interattive. La
sua facilità di apprendimento lo ha reso il più diffuso sistema
di programmazione su personal computer. A differenza di molti altri linguaggi,
i suoi listati vengono eseguiti all'istante attraverso un interprete di
comandi, perciò è facile localizzare e correggere istantaneamente
gli errori. Lo svantaggio di questo sistema è che diventa necessario
dotare di un interprete tutte le macchine che dovranno utilizzare il programma
e questa fase di "traduzione simultanea" ne rallenta l'esecuzione. Le versioni
più moderne del BASIC hanno strutture più complesse e prevedono
l'uso di un compilatore, cioè di una procedura che traduce una volta
per tutte le istruzioni in un linguaggio direttamente comprensibile dalla
macchina e crea programmi eseguibili senza l'ausilio di un interprete.
Pronunciato "bios" oppure "baios". Raccoglie una serie di routine software
di basso livello (funzioni di base) che i programmi applicativi e il sistema
operativo sfruttano per interagire con l'hardware della macchina. Tra queste
funzioni troviamo la lettura dei caratteri digitati alla tastiera, l'invio
di caratteri alla stampante e l'accesso alla memoria, alle unità
disco e ad altri dispositivi d'inserimento (input) e di trasferimento verso
l'esterno (output) dei dati. Molte schede di espansione dispongono di una
propria versione di BIOS che lavora in abbinamento al BIOS registrato primario,
sulla memoria a sola lettura (ROM) residente sulla scheda madre.
Il bit è la più piccola unità di informazione,
e può assumere esclusivamente uno tra i valori 0 ed 1.
Un tasto di controllo presente nelle tastiere di tutti i personal computer
usato per attivare il tastierino numerico, cioè quella porzione
di tastiera, sull'estrema destra, riservata alle operazioni aritmetiche.
E' contrassegnato dalla scritta Bloc Num oppure Num Lock (sulle tastiere
americane) e mantiene il proprio stato dopo che lo si è premuto
una volta. Se lo si preme una seconda volta, il tastierino numerico si
trasforma in un pannello di controllo per i movimenti del cursore.
Un tasto di controllo presente nelle tastiere di tutti i personal computer
usato per attivare il blocco dello scorrimento orizzontale o verticale.
E' usato di rado e funziona solo in alcuni programmi che lo riconoscono.
Quando premuto, disattiva lo scorrimento verticale oppure orizzontale del
cursore e fa sì che, alla pressione dei tasti di movimento, si sposti
invece il quadro sullo schermo. Ciò è utile quando l'immagine
raffigurata a schermo è più grande delle dimensioni fisiche
dello schermo medesimo e si vuole usare quest'ultimo come una specie di
finestra che si sposta sul quadro più grande facendone vedere un
po' alla volta tutti i pezzi. E' contrassegnato dalla scritta Bloc Scorr
oppure Scroll Lock (sulle tastiere inglesi) oppure ancora dal simbolo di
un lucchetto con al centro due frecce verticali parallele di verso opposto.
Detto anche boot. La fase di avvio di qualsiasi personal computer durante
la quale il computer carica nella propria memoria il sistema operativo
che gli permetterà, successivamente, di eseguire i comandi e i programmi
dell'utente. E' una sequenza di operazioni registrate nella memoria permanente
del PC che permettono al processore centrale di attivare le varie componenti
della macchina, come la tastiera, la scheda video, il lettore di floppy
disk e il disco rigido, iniziando ad eseguire le istruzioni di partenza
che trova registrate sui dischi (floppy o disco rigido).
Unità di misura utilizzata nella trasmissione di dati che indica
quanti bit (cifra binaria) vengono trasmessi in un secondo.
Uno dei tasti comuni a qualsiasi tastiera di personal computer. La sua
funzione primaria, come indicato dal nome, consiste nel cancellare il carattere
su cui si trova il cursore i quel momento. Differisce dal tasto Backspace,
il quale cancella la prima lettera che si trova alla sinistra del cursore,
poichè non fa spostare il cursore dalla posizione in cui si trova
e non continua la cancellazione oltre il primo carattere eliminato. Premendolo
in combinazione con tasti Control e Alt produce il riavvio del computer
(vedi riavvio a caldo).
Vedi Blocca Maiuscole.
Un disco del diametro di 12 centimetri che memorizza le informazioni
in modo permanente su uno strato metallico leggibile mediante raggio laser.
Il sottile foglio metallico è racchiuso tra due dischi di plastica
trasparente, così da conferirgli rigidità e al tempo stesso
permettere il passaggio della luce di cui è composto il raggio di
lettura. Questi dischi contengono dati, suono (anche nella forma di brani
musicali), immagini e filmati video. Un normale lettore di CD audio non
può leggere un CD-ROM e bisogna utilizzare un lettore apposito collegato
a un computer. Un CD-ROM contiene 650 MByte di dati (681.984.000 byte o
caratteri). Il formato è stato sviluppato da Sony e da Philips che
lo hanno lanciato nel 1985. Le specifiche sono contenute nel documento
chiamato Yellow Book (libro giallo).
Un linguaggio di programmazione di alto livello che ha diverse similitudini
con l'inglese parlato. il COBOL viene usato soprattutto per le applicazioni
gestionali.
Un metodo trasmissivo che suddivide il messaggio in diversi pacchetti
ciascuno dei quali può seguire un percorso diverso per raggiungere
la medesima destinazione. La rete si fa carico di controllare che all'altro
estremo i pacchetti vengano riassemblati nella sequenza corretta. Con questa
tecnica è possibile far coesistere diversi utenti sulla medesima
linea fisica, ottimizzandone l'impiego e riducendo i costi. In questo caso
i costi sono proporzionali al volume di traffico e non al tempo di connessione
oppure alla distanza di collegamento come avviene nella commutazione di
circuito (il sistema tradizionale per lo smistamento delle chiamate telefoniche
che crea una connessione fisica diretta tra i due interlocutori).
Un termine formale per identificare il microprocessore che costituisce
il cuore della capacità elaborativa di un personal computer. Il
Pentium Intel è un esempio di CPU. Il termine a volte si riferisce
anche al contenitore fisico (ceramico o plastico) che ospita tale chip.
Le CPU Intel e compatibili contengono la execution unit (unità di
esecuzione delle istruzioni) e la control unit (unità di controllo).
Uno dei tasti di controllo primari della tastiera di qualsiasi personal
computer. Si trova su entrambi i lati della barra spaziatrice e la sua
funzione consiste nel modificare il significato degli altri tasti così
da traformarli in pulsanti di controllo per una particolare operazione.
Ad esempio, Control abbinato alle frecce di direzione orizzontale fa avanzare
il cursore verso destra o verso sinistra di una parola alla volta anzichè
di un carattere alla volta. Abbinato a Backspace produce la cancellazione
di un'intera parola invece che di un singolo carattere all'indietro. Abbinato
al tasto S determina il salvataggio del documento corrente, in molti programmi;
e via di questo passo. Viene utilizzato molto nei programmi di lavoro abituali,
di cui si conoscono tutte le funzioni principali e nei quali non si vuole
perdere tempo nell'impostare comandi da menu. Infatti il tasto Control
consente di scavalcare i menu arrivando direttamente al comando per mezzo
di scorciatoie (dette shortcut in inglese) rappresentate dalla combinazione
del tasto Ctrl medesimo e di altri tasti. Abbinato ai tasti Alt e Canc
(Del) produce il riavvio del computer oppure il blocco temporaneo del programma
in corso (a seconda del sistema operativo con cui si sta lavorando).
Nella versione PC DOS (IBM), MS DOS (Microsoft) e DR DOS (Digital Reserach
- Novell) questo è stato il principale sistema operativo per personal
computer con processore Intel fino alla fine degli anni Ottanta. Nato per
funzionare originariamente su macchine dotate di microprocessore 8088 e
8086, il DOS consente l'esecuzione di un solo programma per volta, non
indirizza direttamente più di 1 MByte di memoria centrale e usa
un'interfaccia a caratteri. Le versioni più recenti solo la 6.22
di Microsoft e la 7.0 di IBM. Il nome è tuttavia un marchio registrato
di IBM e risale al 1977, quando nacquero le prime macchine in cui il contenuto
delle schede perforate poteva essere registrato su un disco e da qui trasferito
all'elaboratore.
Un dispositivo elettromeccanico che fa girare un disco magnetico, un
CD-ROM oppure un nastro magnetico a una determinata velocità. Nel
tempo è diventato sinonimo dell'unità disco, del lettore
di CD-ROM o dell'unità nastro in quanto tali.
Un sistema di comunicazione elettronica mediante computer, attraverso
il quale è possibile inviare e ricevere messaggi postali con eventuali
allegati. La lettera può essere inviata contemporaneamente a diversi
destinatari, purchè questi si trovino sulla medesima rete del mittente
e dispongano dello stesso sistema di posta. Nel mondo Internet è
possibile percorrere distanze enormi in pochi secondi al costo di una telefonata
urbana.Il messaggio viene inoltrato per mezzo di un sistema chiamato store
and forward (memorizza e poi invia), cioè il computer lo manda al
server di posta più vicino il quale lo memorizza al proprio interno
e successivamente lo spedisce al prossimo server di posta che si trova
lungo il percorso che porta alla destinazione finale. Questa specie di
staffetta continua fino a quando non si arriva al server di destinazione
su cui risiede la casella indicata nel messaggio. Nel mondo Internet l'indirizzo
di posta si compone di due parti: il nome della casella postale (che può
essere abbinata a una persona oppure a un intero gruppo) e il nome del
server di posta elettronica sul quale questa risiede. I messaggi in arrivo
si fermano sul server in attesa che l'utente si colleghi, fornisca la propria
password di accesso e scarichi sulla propria macchina il contenuto della
casella postale, di solito svuotandola. Alla pari di una casella postale
della vita vera, chiunque può prelevare i messaggi a condizione
di fornire la password di accesso (la chiave) che serve per aprire la casella
postale. Un esempio d'indirizzo è giovanni@società.it. La
casella si chiama giovanni e identifica il destinatario, mentre società
è il nome del server su cui si trova e infine it identifica il dominio
geografico (Italia) all'interno del quale quest'ultimo è stato configurato.
Tutti i fornitori di accesso a Internet offrono, come parte della quota
di abbonamento, la creazione di una casella postale personale sul loro
server di posta elettronica. La fase d'invio è più semplice
di quella di ricezione. Qui non occorre fornire alcuna parola chiave, ma
basta conoscere l'indirizzo del destinatario e disporre di un server postale
di appoggio su cui depositare il messaggio in uscita di modo che venga
successivamente inoltrato sulla rete. Il messaggio di posta elettronica
è composto a sua volta da diverse componenti, di cui due obbligatorie:
contenuto e destinatario. Nella casella destinatario dobbiamo inserire
l'indirizzo Internet della persona a cui vogliamo inviare la missiva e
nella casella contenuto digiteremo il messaggio vero e proprio. Il programma
aggiunge automaticamente l'indirizzo del mittente, così che la persona
possa risponderci. Tre informazioni aggiuntive sono: l'argomento del messaggio
(una breve frase di descrizione), l'indirizzo delle persone che lo ricevono
in copia, eventuali file di allegato (attachment). Alcuni programmi prevedono
anche l'inserimento automatico di una firma in fondo alla missiva.
Uno dei principali tasti della tastiera di qualsiasi personal computer.
E' il primo in alto a sinistra e riporta stampigliata la dicitura Esc.
La sua funzione primaria consiste nell'annullare un'operazione attivata
involontariamente, vale a dire uscire da un menu che si è aperto
per sbaglio oppure uscire da un documento (quando il programma lo prevede).
In passato era molto più importante e nel sistema operativo DOS
svolgeva altre funzioni di controllo, oggi non più utilizzate.
Un supporto di memoria composto da un disco di plastica flessibile sulle
cui due facce è stato depositato uno strato magnetico capace di
ritenere dati in formato binario. Il dischetto è a sua volta contenuto
in un involucro di plastica che lo protegge, facilitandone la manipolazione,
permettendone tuttavia la lettura attraverso due fessure predisposte nella
plastica. Quando viene inserito nel computer, le fessure di accesso sono
posizionate in corrispondenza delle testine di lettura e scrittura (una
per faccia) e il disco viene fatto girare ogni volta che bisogna leggere
o scrivere informazioni. La capacità tipica di un floppy disk è
di 1,44 MByte.L'involucro di plastica è concepito in modo da poter
impedire la modifica del contenuto del dischetto. Si apre un foro, solitamente
coperto da una linguetta in plastica incapsulata nell'involucro, e quando
s'inserisce il dischetto nel computer un sensore ottico rileva l'apertura
del foro e impedisce le operazioni di scrittura, permettendo solo la lettura.
Questo è utile quando ci sono dati che non si vuole modificare accidentalmente,
come nel caso di un dischetto di sistema, contenente il sistema operativo
con cui avviare il computer.
1. Una persona entusiasta dei calcolatori o meglio programmatore in
linguaggio assembly oppure in un altro linguaggio a basso livello come
il C. Si può riferire anche ad altri tipi di programmatori, ma indica
in ogni caso la noiosa "sgrossatura" (dal verbo hack che significa tagliare
con l'accetta) del codice espresso in bit e byte. 2. Durante gli anni Ottanta
il termine ha assunto anche il significato di una persona entusiasta dei
calcolatori che usa la propria conoscenza e i propri mezzi per collegarsi
furtivamente ai calcolatori altrui, ispezionando o manomettendo programmi
e dati (anche se in questo caso si usa più propriamente il termine
"computer cracker").
Vedi disco rigido.
Le informazioni di aiuto fornite da ciascun programma per indirizzare
l'utente che non sa come come usare il programma stesso oppure non ricorda
tutti i comandi disponibili. Viene anche definito online help, ossia guida
interattiva in linea, perchè sempre disponibile quando l'utente
la richiede. Può modificarsi in funzione della particolare operazione
che l'utente sta svolgendo o della parte di programma in cui si trova,
nel qual caso di parla di aiuto sensibile al contesto.
Un termine generale che identifica l'operazione di fornire dati a un
computer e di ricavarne altri di rimando e che identifica anche le apparecchiature
che vengono utilizzate per questo scambio. La frase "file I/O" si riferisce,
ad esempio, all'azione di scrivere e leggere dati in un file su disco.
Un insieme di computer gestiti in modo cooperativo e distribuiti su
tutto il pianeta, dove le informazioni vengono scambiate da un computer
all'altro per mezzo di un protocollo comune: il TCP/IP (Transmission Control
Protocol/Internet Protocol). Si compone di un insieme di reti interconnesse
tra loro, chiamate internet (con l'iniziale minuscola) che anch'esse usano
il protocollo TCP/IP. Non tutte le internet sono necessariamente collegate
a Internet e quando le si considera entro l'ambito privato dell'azienda
in cui sono state costruite oppure di un gruppo di aziende inaccessibili
al pubblico comune assumono il nome di Intranet.
La prima versione di Internet è stata sviluppata nel 1969 dal
Dipartimento della Difesa statunitense come protezione contro un
eventuale attacco nucleare su vasta scala: all'epoca si chiamava ARPAnet
dal nome dell'agenzia che ne curava la gestione, l'Advanced Research Projects
Agency. Nel 1983 è stata ceduta alle università e agli istituti
di ricerca americani, mentre il governo USA sviluppava una seconda rete
di difesa: MILnet. Nel 1986 la National Science Foundation costituiva una
terza rete, ad alta velocità, destinata a collegare tra loro una
mezza dozzina di supercomputer. La nuova rete si chiamava NSFnet e, vista
la sua alta efficienza, ha gradualmente rimpiazzato la vecchia ARPAnet,
costituendo l'ossatura di Internet fino al 1995, data in cui è iniziata
una trasformazione della sua natura, con la creazione di numerose dorsali
di zona unite da diversi punti di contatto, invece di una singola dorsale
comune a tutti .
Scritto anche joy stick. Un dispositivo di puntamento composto da una
levetta verticale fissata a una base orizzontale. Inclinando la leva in
qualsiasi direzione rispetto al perno centrale su cui è fissata,
si determina lo spostamento a video del cursore o di un altro oggetto che
viene in quel momento comandato dall'operatore. E' utilizzato prevalentemente
nei giochi a computer, dove serve un dispositivo comodo e intuitivo per
comandare il movimento di automobili, aerei o armi simulate. Spesso è
dispone anche di uno o più pulsanti che comandano ad esempio lo
sparo dell'arma simulata. A volte ha anche la forma di una vera e propria
manopola di comando, del tipo montato sui moderni caccia dell'aeronautica,
con pulsanti di sparo già inseriti nella manopola stessa (in questo
caso si chiama anche flightstick). Può essere utilizzato anche in
ambiente di progettazione a computer. Va collegato a una speciale presa
presente sul retro di gran parte dei computer (detta appunto presa joy
stick) e può essere sostituito, nei computer che non la possiedono,
dai quattro tasti di movimento del cursore (le quattro frecce) che comandano
il movimento nelle quattro direzioni, e dalla barra spaziatrice, che rimpiazza
il pulsante di sparo. E' consigliabile in ogni caso l'acquisto di un joy
stick se si vuole giocare spesso senza sfasciare la propria tastiera.
Un dispositivo per trasmettere dati su una linea telefonica o comunque
su una linea a lunga distanza.
Il più piccolo tra gli elementi che vengono visualizzati su uno
schermo. La più piccola area dello schermo che possa accendersi
e spegnersi e variare d'intensità indipendentemente dalle altre.
Il monitor è fisicamente suddiviso in migliaia di minuscoli punti
luminosi ciascuno dei quali corrisponde a un pixel. Su uno schermo monocromatico
il pixel è composto da un solo punto che può cambiare unicamente
nell'intensità luminosa. Su uno schermo a colori il pixel è
composto da tre punti, uno per il rosso, uno per il verde e uno per il
blu, che combinandosi producono qualsiasi colore, di variabile intensità.
Il numero di colori e di tonalità che possono essere visualizzati
a video dipende dal numero di bit che all'interno della memoria video sono
abbinati a ciascun pixel. Nel caso di sistemi monocromatici basta un bit
(acceso spento), passando ai 256 colori ci vogliono 8 bit che diventano
24 quando si lavora con 16 milioni di colori.
Termine generico che identificare la memoria a lettura/scrittura usata
in tutti i computer moderni. Si tratta di un componente in cui è
possibile registrare temporaneamente bit e byte per poi rileggerli e che
serve da deposito per immagazzinare i dati da elaborare e le operazioni
che vanno eseguite sugli stessi. Nella RAM sono anche depositati i risultati
parziali delle operazioni, che a quel punto diventano i dati di input per
le operazioni successive. Le informazioni possono essere scritte, cancellate
e riscritte sempre con la stessa velocità, senza che l'efficienza
diminuisca col crescere delle riscritture. L'accesso è casuale perchè
le informazioni vengono recuperate sempre con la stessa velocità
indipendentemente dalla posizione in cui si trovano all'interno di questa
memoria. Nei nastri magnetici, dove invece l'accesso è sequenziale,
bisogna far scorrere tutta la parte del nastro che precede il dato prima
di poter recuperare l'informazione. La RAM è la più veloce
tra tutte le unità di memoria esistenti nel PC, ma differenza dei
dischi e dei nastri, è volatile e perde il suo contenuto non appena
si spegne il computer. La RAM viene fornita in numerose forme e i costruttori
di hardware continuano a inventare nuovi metodi per rendere sempre più
veloce l'accesso alle informazioni che vi sono contenute.
Uno dei tasti principali di qualsiasi tastiera di computer. E' collocato
all'estrema destra della tastiera e riporta solitamente il simbolo di una
freccia che scende e quindi punta a sinistra. Il suo nome deriva dalla
leva di carriage return (ritorno carrello) che esiste nelle macchine per
scrivere meccaniche e che riporta il carrello tutto a sinistra, facendo
avanzare il foglio una riga così che si possa scrivere su una nuova
riga partendo dall'inizio. Anche nei computer la sua prima funzione consiste
proprio nel ritorno a capo, che nel caso di un programma di video scrittura
equivale esattamente al ritornare all'inizio della riga successiva del
documento che si sta scrivendo. In altri programmi, però, l sua
funzione diventa di conferma di quanto digitato finora e viene anche usato
per attivare l'esecuzione di un comando che si è digitato da tastiera,
per questo motivo nelle tastiere italiane è stato tradotto con la
parola invio. E' posizionato sempre all'estrema destra della tastiera,
grossomodo sulla fila centrale, anche se la sua dimensione eccezionale
gli fa spesso occupare almeno due file.
Termine generico per indicare una memoria da cui si possono leggere
informazioni registrate dal costruttore, ma nella quale non è possibile
scrivere nulla. Nella ROM troviamo quel tipo di software che non deve mai
essere cambiato, come il BIOS del PC, schede di controllo per le periferiche
e le cartucce che vengono usati per le consolle di giochi e per altre apparecchiature
programmabili. La ROM costituisce anche il deposito dei programmi applicativi
che vengono forniti a corredo dei vari computer palmari (palmtop). Il fatto
d'inserire i programmi in una memoria a sola lettura offre tre vantaggi:
non appena il computer parte i dati sono immediatamente disponibili al
microprocessore senza bisogno di prelevarli da fonti periferiche (floppy
disk o disco rigido), il loro contenuto è permanente e perciò
non va perduto nemmeno quando si toglie l'alimentazione, infine non è
possibile cancellare tale contenuto accidentalmente. Alla pari della RAM,
si tratta di una memoria ad accesso casuale perciò le informazioni
che contiene possono essere recuperate velocemente.
Uno degli spazi in cui è suddivisa Internet (definito in forma
abbreviata Web) che permette di stabilire collegamenti ipertestuali tra
documenti memorizzati su computer anche diversi, detti Web server. In questo
modo un utente, durante la consultazione, può saltare da un documento
all'altro senza curarsi di dove si trovino fisicamente i relativi server.
Il protocollo usato a questo fine è l'HTTP. I documenti di WWW di
solito sono chiamati pagine e possono contenere sia testo che grafica,
il tutto coordinato per mezzo di uno speciale linguaggio di codifica dei
vari oggetti chiamato HTML. Il programma di lettura è detto browser.
Un collegamento presente su una pagina Web può puntare, oltre che
a un altro documento, anche a un file in qualunque formato (immagini, audio,
video e così via) che al clic del mouse verrà riprodotto
automaticamente, talvolta ricorrendo ad applicazioni esterne.