Cita:
Scritto originariamente da Dilling
So che ci sono brevetti che
comportano anni di ricerche e sperimentazioni molto costose i quali
raggiungono anche i costi di alcuni film definiti
kolossal,
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20 anni di
ricerca per sviluppare un nuovo farmaco costano un po' di piu' di un film,
imho.
Cita:
Scritto originariamente da Dilling
ma ci sono molti film finanziati
addirittura dallo stato (e secondo me tutto ciò che riceve anche un
solo centesimo di finanziamento pubblico non dovrebbe avere
copyright) che non valgono nemmeno i soldi della
pellicola.
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Eticamente hai
ragione da vendere, ma allora ci sarebbero molti meno film e se non vedi
un po' di spazzatura ogni tanto, non ti accorgi delle cose
migliori.
(mia personalissima opinione)
Cita:
Scritto originariamente da Dilling
Per la musica non ci sono mai grandi
investimenti da parte degli autori, ci sono dei costi di pubblicità
e di distribuzione da parte delle case discografiche che con
contratti capestro sfruttano gli autori ed interpreti e ne traggono
enormi benefici nel giro di pochi
mesi.
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Anche
qui...
...ri rispondo col secchiello e la paletta, vedi
dopo.
Cita:
Scritto originariamente da Dilling
Ormai a parte pochi capolavori dopo
20 anni una canzone non ha pressoché nessun valore commerciale degno
di nota. [...cut...] senza rendervi conto che la gente vi sta
cominciando a vedervi come i
cannibali.
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Vedi, nella
mentalita' di una Major il "secchiello" da riempire e' tutto quello che
interessa. Alle Major non interessa svuotare il mare, solo di avere sempre
il secchiello pieno; se qualcun altro lo fa si mettono a strillare come
aquile e gli danno del ladro.
Fino al punto di far varare delle
leggi che permettano a loro di avere il secchiello pieno e tutti gli altri
no.
Mentalita' da scuola materna, penserai, ma tant'e'...
...e
pure che dovesse svuotarsi il mare, moltissimi editori sono convinti che
il mercato apprezzerebbe pure il nipote del megapresidente che, a sei
mesi, picchia sulle pentole cantango "nghé nghé".
(e certe volte mi
viene da pensare che abbiano ragione).
Il copyright a 70-80-95-120 anni
non serve a sfruttare commercialmente dei brani ormai troppo datati (con
qualche rara eccezione), ma a tenerli lontano per un tempo
sufficientemente lungo da riuscire a piazzare i brani piu' recenti
(eufemismo).
E' pure vero che e' possibile entrare in una rete
privata (non necessariamente una darknet che e' criminale) ed effettuare
ottimi scambi di materiale altrimenti protetto, sicuri stavolta del
proprio anonimato, specie adesso che il WiFi si sta diffondendo
rapidamente.
Vedi bene che nel momento in cui questa situazione
sarà molto diffusa, ci saranno altri disegni di legge (tipo quello
dell'On. Frattini arrivato poco dopo il V-Day lanciato via internet da
Beppe Grillo) mirati per correggere situazioni ad hoc.
Cita:
Scritto originariamente da Dilling
@ Nettuno Credo che questa legge,
di fatto identica a quella per liberare i contenuti degli archivi
RAI, sia volutamente impostata in questo modo, mettere dei paletti
di principi e, visto che qualche mese fa la camera ha approvato un
paio di ordini del giorno per LIBERALIZZARE il P2P, dare spazio alla
più ampia formulazione nel corso del dibattito in
commissione. |
Una legge che
"liberalizza il P2P" avra' senso solo finche' esistera' il P2P e si
applichera' solo a quegli utenti di computer che hanno mezzi, tempo e
voglia di scambiare materiale.
E' dunque priva dei caratteri di
universalità e generalità richiesti ad una legge.
Una cosa del
genere "non sta in piedi" e se pure uscisse integra dalle camere verrebbe
rispedita indietro dal presidente della repubblica.
A mio modesto
avviso e' solo un banale tentativo di rimediare voti (e se pure dovesse
passare, alla fine, farebbe piu' danni che altro).
Anche perche'
una legge fatta cosi' farebbe molto rumore, ma resterebbe (al pari della
L. Urbani) inapplicata.