Vedi Messaggio Singolo
  #23  
Vecchio 14-09-2007, 17:42
Dilling Dilling non è collegato
Matricola
 
Data registrazione: 29-07-2007
Messaggi: 13
Dilling is on a distinguished road
Base

So che ci sono brevetti che comportano anni di ricerche e sperimentazioni molto costose i quali raggiungono anche i costi di alcuni film definiti kolossal, ma ci sono molti film finanziati addirittura dallo stato (e secondo me tutto ciò che riceve anche un solo centesimo di finanziamento pubblico non dovrebbe avere copyright) che non valgono nemmeno i soldi della pellicola. Per la musica non ci sono mai grandi investimenti da parte degli autori, ci sono dei costi di pubblicità e di distribuzione da parte delle case discografiche che con contratti capestro sfruttano gli autori ed interpreti e ne traggono enormi benefici nel giro di pochi mesi. Ormai a parte pochi capolavori dopo 20 anni una canzone non ha pressoché nessun valore commerciale degno di nota.
Quindi, visto che pure per i brevetti già sono previsti tempi di tutela troppo lunghi ed andrebbero ridotti, anche per le opere dell'ingegno bisognerebbe prevedere nella convenzione internazionale di Berna un massimo di 20 anni dalla pubblicazione dell'opera.
Che lei definisca questa proposta di legge incompatibile (nel senso di dissimile) da altre legislazioni mondiali sono anche io d'accordo, ma di certo non è incompatibile con la convenzione internazionale né con i TRIPS stipulare accordi per licenze collettive. Certo mi rendo conto che faccia paura a chi vuole mantenere uno status quo di privilegi e quote di mercato una proposta di legge del genere, specie quando si chiede di definire i criteri per definire quando un'opera ha concluso il suo ciclo commerciale, saranno sicuramente molti i soldi che investirete come lobby per tentare di fermare questa legge, ma se non vi rendite conto che per gli utenti è persino più comodo, sicuro ed economico, di una eventuale flat tax, pagare 50€ all'anno per entrare in una dark net avete sicuramente poca lungimiranza nell'affrontare la "sfida" che il P2P ha posto. Se invece di pensare a come svuotare il mare con un secchiello provaste ad accettare la realta dei fatti per trovare degli accordi da cui trarne dei benefici economici, la minor concorrenza possibile e trasformare la concorrenza in opportunità pubblicitaria e commerciale, vi renderete conto di come i benefici del P2P sono superiori ai presunti danni. Allo stesso modo bandivate negli anni 70 le radio libere che oggi sono nei vostri libri paga per sponsorizzare gli autori che volete, allo stesso modo erano viste le cassette di registrazione e gli apparecchi di registrazione, avete sempre da gridare al lupo senza rendervi conto che la gente vi sta cominciando a vedervi come i cannibali.

@ Nettuno
Credo che questa legge, di fatto identica a quella per liberare i contenuti degli archivi RAI, sia volutamente impostata in questo modo, mettere dei paletti di principi e, visto che qualche mese fa la camera ha approvato un paio di ordini del giorno per LIBERALIZZARE il P2P, dare spazio alla più ampia formulazione nel corso del dibattito in commissione.
Rispondi Citando