Non sono io che decido cosa è etico o cosa non lo è, l'etica è un
fattore di valutazioni personali che possono essere opposte tra un
individuo ed un altro. Non ritengo etico l'esproprio come non ritengo
etico il copyright tutelato 70 anni dopo la morte dell'autore, ritengo
etico il principio di far passare nel popolo del P2P che non sia
immaginabile pretendere di poter condividere le opere senza dare un obolo
agli autori, per questo motivo abbiano intanto identificato nel limite
temporale dei 18 mesi un primo paletto per far prendere coscienza a chi
scarica che non si può pretendere di usufruire del lavoro altrui nel
momento in cui le opere deve vedere il suo ritorno economico per gli
investimenti fatti e l'equo guadagno e sosteniamo che occorra
regolamentare il file sharing attraverso il pagamento della flat tax di
licenze collettive per arrivare alla forma di legalizzazione. Certo
servirebbe una bella denuncia penale per vedere di riuscire smuovere le
acque stagnanti della politica e dare input a modificare l'attuale
legislazione, una denuncia contro chi con obbiettivi di dialogo e proposte
di compromesso sta tentando di trovare una soluzione al conflitto. So che
prima o poi finirà in questo modo, sta a voi decidere il quando ed il come
mentre io continuo a sperare in una vostra apertura diplomatica che
purtroppo ho il timore non arriverà, sinceramente mi spaventa di più la
perenne tacita tolleranza per non rischiare di modificare lo status quo
dei privilegi acquisiti. Di una cosa sono certo, questa denuncia non potrà
essere pubblicizzata come la scoperta di una banda di pirati che
depredavano selvaggiamente gli autori e l'industria dell'intrattenimento,
sarà letta come la volontà di fermare una iniziativa che, partendo da un
principio di rispetto del lavoro altrui, ha imperniato una azione di
disobbedienza civile alla luce del sole con proposte costruttive. Noi
le carte le abbiamo date ed abbiamo giocato le nostre, sta a voi ora
giocare le vostre, vedremo se sono quelle della tolleranza e del dialogo
oppure quelle delle aule giudiziarie, ma tutte e due queste strade avranno
lo scopo di trasportare il dibattito nelle aule parlamentari in cui
auspico possa prevalere il buon senso e non la lobby
corporativa. Sarebbe auspicabile un bel convegno autunnale per
discutere di licenze collettive sul file sharing, potrebbe essere
l'occasione per lei di verificare che non alcuna somiglianza con Pol
Pot.
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