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Vecchio 04-10-2007, 17:31
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Scritto originariamente da Enzo Mazza
Guardi, io sono d'accordo con lei che se fosse possibile nella realtà applicare una norma amministrativa alle violazioni in rete senza scopo di lucro sarebbe un grande successo.
Ma i problemi sul tappeto non sono di facile soluzione.

Io vedrei bene un sistema tipo laser sulle autostrade.

La Polizia amministrativa (postale o gdf ) fa un po' di monitoraggio, vede materiale illecito, scarica il file di prova, conferma che è protetto dalle norme. Chiede ed ottiene dall'ISP i dettagli dell'infringer e invia una multa di 150 euro a casa da versare entro 60 giorni o fare ricorso. Se la riceve il papà farà un bello shampoo al figlio e l'effetto deterrente sarà raggiunto, se è un adulto avrà preso la sua bella sberla come se avesse superato i limiti di velocità e starà più attento, se arriva ad un azienda, questa farà lo shampoo al dipendente o metterà dei firewall per impedire questo tipo di attività, se arriva ad un scuola idem.

Sarà poco ma un passo avanti mi pare di vederlo, quello di levare queste violazioni dall'ambito penale.
Detto questo mi pare però che la sua proposta di affidare alla polizia postale o GdF l'incarico di fare queste queste indagini, oltre ad avere un costo per lo stato (anche se la sanzione potrebbe coprirlo), distrarrebbe gli Agenti da indagini di reati penali di grande rilevanza. Ma gli Autori oltre alla dissuasione quale beneficio ne ottengono? Si accontenteranno dell'effetto dissuasione o poi faranno anche delle cause civili per ottenere dei risarcimenti sui presunti mancati guadagni? Se invece si optasse per concedere delle licenze collettive per consentire che Comunità basate sul protocollo bit torrent, il quale permette di fare un filtro su quanto viene messo in condivisione e di tenere una traccia sicura di quante copie vengono divulgate, questo comporterebbe un beneficio economico diretto agli Autori su quanto viene scambiato. Se queste licenze collettive fossero vincolate ad un fattore qualità, per esempio la musica solo mp3 ad un bitrate di 192 kbps, la vendita online potrebbe non soffrirne e si incanalerebbe verso i formati lossless. Poniamo per esempio che i provider dietro il pagamento di un canone, che ovviamente andrebbe poi girato alla compagnia che gestisce queste licenze, consentono l'accesso a determinati siti dai quali è possibile scambiare queste cose, sarebbero poi gli stessi provider a dover controllare che non ci siano condivisioni illegittime fuori dal protocollo consentito o attraverso tracker con certificati, nel momento in cui verificano le violazioni agiscono come i Vigili Urbani Ausiliari ed inviamo la multa la quale deve essere versata alla compagnia che gestisce i diritti delle licenze collettive. In questo modo si lasciamo fuori da questo meccanismo le forze dell'ordine, si crea un circolo virtuoso di beneficio economico agli Autori attraverso il pagamento del canone mensile e delle multe e si consente al P2P di non essere lo strumento per sostituire l'acquisto degli originali, ma piuttosto di essere indirettamente propedeutico all'acquisto degli originali o dei formati in alta qualità sulla rete stessa. Su questa base di proposta si possono trovare tutte le varianti che vogliamo, le migliorie, puntualizzazioni e quant'altro atto ad affinare il progetto, ma questo è secondo me il sentiero da seguire per trovare l'incontro tra le reciproche aspettative. Ora certamente lei mi tira di nuovo fuori il discorso dei trattati internazionali, sappiamo però bene che -se voi voleste- questi trattati sarebbero nel giro di poco tempo modificati, quello che c'è da capire e se da parte vostra c'è la volontà di arrivare ad un onorevole compromesso oppure no.
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