Cita:
Scritto originariamente da Enzo Mazza
Guardi, io sono d'accordo con lei
che se fosse possibile nella realtà applicare una norma
amministrativa alle violazioni in rete senza scopo di lucro sarebbe
un grande successo. Ma i problemi sul tappeto non sono di facile
soluzione.
Io vedrei bene un sistema tipo laser sulle
autostrade.
La Polizia amministrativa (postale o gdf ) fa
un po' di monitoraggio, vede materiale illecito, scarica il file di
prova, conferma che è protetto dalle norme. Chiede ed ottiene
dall'ISP i dettagli dell'infringer e invia una multa di 150 euro a
casa da versare entro 60 giorni o fare ricorso. Se la riceve il papà
farà un bello shampoo al figlio e l'effetto deterrente sarà
raggiunto, se è un adulto avrà preso la sua bella sberla come se
avesse superato i limiti di velocità e starà più attento, se arriva
ad un azienda, questa farà lo shampoo al dipendente o metterà dei
firewall per impedire questo tipo di attività, se arriva ad un
scuola idem.
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Sarà poco ma
un passo avanti mi pare di vederlo, quello di levare queste violazioni
dall'ambito penale.
Detto questo mi pare però che la sua proposta di
affidare alla polizia postale o GdF l'incarico di fare queste queste
indagini, oltre ad avere un costo per lo stato (anche se la sanzione
potrebbe coprirlo), distrarrebbe gli Agenti da indagini di reati penali di
grande rilevanza. Ma gli Autori oltre alla dissuasione quale beneficio ne
ottengono? Si accontenteranno dell'effetto dissuasione o poi faranno anche
delle cause civili per ottenere dei risarcimenti sui presunti mancati
guadagni? Se invece si optasse per concedere delle licenze collettive per
consentire che Comunità basate sul protocollo bit torrent, il quale
permette di fare un filtro su quanto viene messo in condivisione e di
tenere una traccia sicura di quante copie vengono divulgate, questo
comporterebbe un beneficio economico diretto agli Autori su quanto viene
scambiato. Se queste licenze collettive fossero vincolate ad un fattore
qualità, per esempio la musica solo mp3 ad un bitrate di 192 kbps, la
vendita online potrebbe non soffrirne e si incanalerebbe verso i formati
lossless. Poniamo per esempio che i provider dietro il pagamento di un
canone, che ovviamente andrebbe poi girato alla compagnia che gestisce
queste licenze, consentono l'accesso a determinati siti dai quali è
possibile scambiare queste cose, sarebbero poi gli stessi provider a dover
controllare che non ci siano condivisioni illegittime fuori dal protocollo
consentito o attraverso tracker con certificati, nel momento in cui
verificano le violazioni agiscono come i Vigili Urbani Ausiliari ed
inviamo la multa la quale deve essere versata alla compagnia che gestisce
i diritti delle licenze collettive. In questo modo si lasciamo fuori da
questo meccanismo le forze dell'ordine, si crea un circolo virtuoso di
beneficio economico agli Autori attraverso il pagamento del canone mensile
e delle multe e si consente al P2P di non essere lo strumento per
sostituire l'acquisto degli originali, ma piuttosto di essere
indirettamente propedeutico all'acquisto degli originali o dei formati in
alta qualità sulla rete stessa. Su questa base di proposta si possono
trovare tutte le varianti che vogliamo, le migliorie, puntualizzazioni e
quant'altro atto ad affinare il progetto, ma questo è secondo me il
sentiero da seguire per trovare l'incontro tra le reciproche aspettative.
Ora certamente lei mi tira di nuovo fuori il discorso dei trattati
internazionali, sappiamo però bene che -se voi voleste- questi trattati
sarebbero nel giro di poco tempo modificati, quello che c'è da capire e se
da parte vostra c'è la volontà di arrivare ad un onorevole compromesso
oppure no.