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  #5  
Vecchio 01-10-2007, 20:47
Luke Luke non è collegato
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Luke is on a distinguished road
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Scritto originariamente da Enzo Mazza
Il tema dei trattati, che lei liquida come un impedimento che metterremmo noi per impedire riforme, è sostanziale in un contesto globale dove le norme discendono da trattati


Non mi risulta un trattato in base al quale sia necessario punire penalmente il file sharing illegale senza scopo di lucro. L'opposizione è su questo preciso punto, sulla sostituzione del termine "profitto", con "lucro" nel pluricitato e scellerato testo la cui paternità è attribuita ad Urbani e in seguito modificato, come ben ricorderà, SENZA IL CONSENSO delle parti che ora ne chiedono giustamente la revisione.

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Scritto originariamente da Enzo Mazza
come ho segnalato, certe istanze dovrebbero essere portate alemeno a livello di Commissione EU


Non vedo perchè portare in sede EU un problema che riguarda una nostra specifica norma. La depenalizzazione del file sharing illegale è un atto dovuto, la prosecuzione d'ufficio di questo così detto reato a zero pericolosità sociale (per favore, riservi ad un pubblico non specializzato certi coloriti parti dell'immaginazione su presunti terroristi o mafiosi finanziati dal file sharing senza scopo di lucro) è un insulto ai contribuenti che versano le tasse aspettando dallo Stato una risposta seria a problematiche serie. E' un insulto a chi attende da anni, magari in cella, un giudizio da tribunali stracarichi di processi.

Che siano le società interessate a sporgere denuncia per far applicare le multe previste dal diritto amministrativo e ad esigere i danni dai presunti condivisori in sede civile. Questo non significa rendere legale ciò che è illegale, ma rivedere una norma squilibrata a favore di interessi particolari.



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Scritto originariamente da Enzo Mazza
La legge Urbani, come la chiama lei (visto che fu ampiamente modificata con il consenso di tutte le forze politiche...) non è altro che un'integrazione "lessicale" delle norme sulla messa a disposizione del pubblico, codificate proprio dal WIPO e implementate in Italia a suo tempo con la Direttiva Copyright.


Inutile aggiungere che su questo punto non mi trova d'accordo. Vista la genesi della legge Urbani e la storia del, guardacaso, tempestivo emendamento proposto dalla Margherita sono sicuro che non era questo l'unico modo in cui le direttive di cui parla potevano essere integrate nel nostro ordinamento.

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Scritto originariamente da Enzo Mazza
I francesi e i tedeschi sono andati anche oltre la Urbani prevedendo, come è noto, una sanzione penale anche per il download. Quindi, la bufala che l'Italia sia l'unico Paese ha presguire penalmente il p2p è appunto una bufala.


Non una mia bufala, cmq, dato che non ho menzionato altri ordinamenti.

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Scritto originariamente da Enzo Mazza
Sulla lobby non c'è alcun dubbio. Le posizione di FIMI sono stranote.
1) mantenimento delle norme penali che colpiscono il p2p illecito, magari strabilendo sanzioni più elevate per le condotte di ampio respiro e per coloro che promuovono l'attività illecita


Concordo invece con la posizione di chi ne persegue la depenalizzazione per i motivi che ho già esposto.

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Scritto originariamente da Enzo Mazza
2) coinvolgimento degli ISP nel constrasto al fenomeno sulla base della sentenza Sabam in Belgio


Concordo invece con i politici e le organizzazioni internazionali che sono contrarie, in tutto il mondo, al coinvolgimento degli ISP in operazioni di controllo delle attività degli utenti, questo allo scopo di preservare la neutralità della Rete, di impedire operazioni di censura di un mezzo fondamentale nel mondo per la libertà di espressione, ed infine (ma non certo in ordine di importanza) per scongiurare pericolose commistioni fra privati e amministrazione della giustizia che deve essere di ESCLUSIVA competenza della magistratura e dei corpi di polizia.
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