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Scritto originariamente da Luke
E' da un bel pezzo che non frequento
questo forum, oggi ho deciso di farci un salto dopo aver letto ieri
su Slashdot che la RIAA sta abbandonando la strategia persecutoria
delle denunce.
Ho letto le sue risposte sig. Mazza che
francamente trovo prevedibili, lei sposta sempre l'attenzione su
impedimenti presunti che renderebbero qualsiasi proposta
irrealizzabile... Qualsiasi proposta che non provenga
dall'industria.
Concordo solo sul fatto che non servono i
fioriti discorsi che lei definisce sociologia di secondo ordine per
ridare senso all'attuale normativa sul diritto d'autore, basta una
semplice modifica alla legge Urbani. Concorderà sul fatto che la
legge Urbani non è prevista in nessun trattato internazionale WIPO e
non è contemplata in nessuna normativa della UE. Intanto che in sede
WIPO si prenda coscienza della realtà direi che i cittadini italiani
potrebbero placidamente attendere il lieto evento se nel mentre si
compisse questo semplice atto di sanità giuridica.
So che ci
sono proposte del genere in sede di studio in Parlamento, ovviamente
la sua associazione farà la sua "trasparente e corretta" attività di
lobbying come tutti ci attendiamo (non vorrà mica deluderci ora?),
spero che i cittadini facciano finalmente la loro. Per il resto, il
mondo cambia, e senza la ratifica del
WIPO. |
Il tema dei trattati,
che lei liquida come un impedimento che metteremmo noi per impedire
riforme, è sostanziale in un contesto globale dove le norme discendono da
trattati, quindi, come ho segnalato, certe istanze dovrebbero essere
portate alemeno a livello di Commissione EU chiedendo la revisione delle
direttive che afferiscono alle leggi che si vogliono modificare
La
legge Urbani, come la chiama lei (visto che fu ampiamente modificata con
il consenso di tutte le forze politiche...) non è altro che
un'integrazione "lessicale" delle norme sulla messa a disposizione del
pubblico, codificate proprio dal WIPO e implementate in Italia a suo tempo
con la Direttiva Copyright.
Come FIMI, e lo avevamo anche scritto a suo
tempo, le norme sul copyright erano già sufficienti a perseguire il p2p
illecito, la legge Urbani, nella sua ultima modifica, votata al Senato,
non ha fatto altro che precisare le definizione di messa a disposizione al
pubblico in ambito penale
I francesi e i tedeschi sono andati anche
oltre la Urbani prevedendo, come è noto, una sanzione penale anche per il
download. Quindi, la bufala che l'Italia sia l'unico Paese ha presguire
penalmente il p2p è appunto una bufala.
Sulla lobby non c'è alcun
dubbio. Le posizione di FIMI sono stranote.
1) mantenimento delle norme
penali che colpiscono il p2p illecito, magari strabilendo sanzioni più
elevate per le condotte di ampio respiro e per coloro che promuovono
l'attività illecita
2) coinvolgimento degli ISP nel constrasto al
fenomeno sulla base della sentenza Sabam in Belgio
3) Ampliamento delle
libere utilizzazioni per gli scopi didattici con regole certe ed
applicabili