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Vecchio 01-10-2007, 09:29
Enzo Mazza Enzo Mazza non è collegato
Associazione FIMI
 
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Enzo Mazza is on a distinguished road
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Scritto originariamente da Luke
E' da un bel pezzo che non frequento questo forum, oggi ho deciso di farci un salto dopo aver letto ieri su Slashdot che la RIAA sta abbandonando la strategia persecutoria delle denunce.

Ho letto le sue risposte sig. Mazza che francamente trovo prevedibili, lei sposta sempre l'attenzione su impedimenti presunti che renderebbero qualsiasi proposta irrealizzabile... Qualsiasi proposta che non provenga dall'industria.

Concordo solo sul fatto che non servono i fioriti discorsi che lei definisce sociologia di secondo ordine per ridare senso all'attuale normativa sul diritto d'autore, basta una semplice modifica alla legge Urbani. Concorderà sul fatto che la legge Urbani non è prevista in nessun trattato internazionale WIPO e non è contemplata in nessuna normativa della UE. Intanto che in sede WIPO si prenda coscienza della realtà direi che i cittadini italiani potrebbero placidamente attendere il lieto evento se nel mentre si compisse questo semplice atto di sanità giuridica.

So che ci sono proposte del genere in sede di studio in Parlamento, ovviamente la sua associazione farà la sua "trasparente e corretta" attività di lobbying come tutti ci attendiamo (non vorrà mica deluderci ora?), spero che i cittadini facciano finalmente la loro. Per il resto, il mondo cambia, e senza la ratifica del WIPO.


Il tema dei trattati, che lei liquida come un impedimento che metteremmo noi per impedire riforme, è sostanziale in un contesto globale dove le norme discendono da trattati, quindi, come ho segnalato, certe istanze dovrebbero essere portate alemeno a livello di Commissione EU chiedendo la revisione delle direttive che afferiscono alle leggi che si vogliono modificare

La legge Urbani, come la chiama lei (visto che fu ampiamente modificata con il consenso di tutte le forze politiche...) non è altro che un'integrazione "lessicale" delle norme sulla messa a disposizione del pubblico, codificate proprio dal WIPO e implementate in Italia a suo tempo con la Direttiva Copyright.
Come FIMI, e lo avevamo anche scritto a suo tempo, le norme sul copyright erano già sufficienti a perseguire il p2p illecito, la legge Urbani, nella sua ultima modifica, votata al Senato, non ha fatto altro che precisare le definizione di messa a disposizione al pubblico in ambito penale
I francesi e i tedeschi sono andati anche oltre la Urbani prevedendo, come è noto, una sanzione penale anche per il download. Quindi, la bufala che l'Italia sia l'unico Paese ha presguire penalmente il p2p è appunto una bufala.

Sulla lobby non c'è alcun dubbio. Le posizione di FIMI sono stranote.
1) mantenimento delle norme penali che colpiscono il p2p illecito, magari strabilendo sanzioni più elevate per le condotte di ampio respiro e per coloro che promuovono l'attività illecita
2) coinvolgimento degli ISP nel constrasto al fenomeno sulla base della sentenza Sabam in Belgio
3) Ampliamento delle libere utilizzazioni per gli scopi didattici con regole certe ed applicabili
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