lei introduce un discorso paradossale che dimostra di non conoscere
la realtà... il catalogo ormai rappresenta oltre il 40 % delle vendite
di siti come Itunes, mi sembra che il discorso delle opere di "serie A"
non stia in piedi. Non solo, il back catalogue continua avere un forte
mercato anche nel mondo fisico. Forse va poco nei negozi di dischi
altrimenti osserverebbe che i titoli di catalogo a 3, 5 e 10 euro vanno
via come il pane.
Perchè trascorsi 18 mesi il materiale dovrebbe
essere libermente fruibile ? Lei dopo 18 mesi lavora gratis in azienda
?
Lo scambio etico non è etico perchè viola la legge e come tale va
perseguito, non si può camuffare l'esproprio di opere con l'eticità
altrimenti è giusto anche non pagare il biglietto del treno perchè faccio
un viaggio etico. Ogni cosa potrebbe essere etica sulla pelle di altri.
Perchè non si scambiano le opere di chi acconsente allo scambio dei propri
contenuti ? Quello vuol dire essere etici, chiedere l'autorizzazione o
scambiare materiale in creative commons secondo la licenza prevista
dall'autore, quello è etico. Il resto è una frode.
Esistono le
biblioteche dove è possibile prendere in prestito cd dopo 18 mesi dalla
pubblicazione e mi sembra un buon compromesso, consentito dalla norma in
strutture pubbliche che favoriscono la cultura.
Io ho parlato di
danni maggiori quando i brani che finiscono sul p2p sono pre-release di
nuove uscite.
Sulla flat indiscriminata ho già avuto modo di dire
la mia e non la ritengo una buona idea perchè premierebbe solo gli artisti
e le imprese più rilevanti tenuto conto dei meccanismi di ripartizione che
vanno per la maggiore e che sono basati su un campionamento. Diverso è
un sistema simile a quello adottato con google video o con youtube tramite
il quale le aziende ottengono una retribuzione sulla base dell'effettiva
"visione" (chiamiamolo pay per view) del clip
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