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Vecchio 29-07-2007, 21:56
Dilling Dilling non è collegato
Matricola
 
Data registrazione: 29-07-2007
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Dilling is on a distinguished road
Base Signor Mazza, possiamo discutere di armistizio e compromesso?

Sono convinto che è deleteria la contrapposizione che sta avvenendo tra il popolo del P2P e le Major ed un compromesso va trovato nella ormai nota proposta della flat tax mensile per le connessioni adibite anche a scaricare. Credo si potrebbe anche aggiungere la clausola di limitare la qualità (per quanto riguarda la musica ad esempio solo formati MP3 ad un massimo di bitrate a 320 kbps), questo per fare in modo che chi scarica attraverso filesharing non lo faccia per avere gli originali ma principalmente per verificare se l'opera è meritoria di essere acquistata a qualità superiore, insomma che non diventi il sostituto dell'originale ma piuttosto una forma promozionale comunque retribuita. So che sarà un percorso lungo e difficile ma dato che non non credo ci possa essere altra via di uscita a questo contenzioso, penso valga la pena provare ad intavolare il discorso intanto con Lei che vedo disponibile a confrontarsi.
Parto dal presupposto che ritengo legittimo il diritto degli autori di trarre benefici economici dalle loro opere specie nel periodo più proficuo del ritorno economico, quindi vorrei sapere cosa Lei ne pensa di quelle Comunità che, ispirandosi allo scambio etico, non permettono la condivisione di opere prima di 18 mesi dalla divulgazione commerciale. Scambio etico inteso come primo passo per stipulare un armistizio di dialogo per arrivare al compromesso sostanziale.
Mi pare che anche Lei abbia in qualche discussione su questo forum ammesso che la priorità degli autori e delle aziende che ci stanno dietro, sia la tutela delle opere di "serie A" , anche le major pagano fior di bigliettoni ad agenzie come mediadefender, per infilare dei fake ed operare con client taroccati al solo scopo di rallentare la diffusione di opere fresche. Lo stesso Jonathan Lee, vicepresidente di MediaDefender, ammette che probabilmente non è possibile arrestare lo scambio del materiale: ma rallentarne la diffusione consente alle case di produzione di garantirsi una finestra temporale nella quale è possibile vendere il proprio prodotto e incassare soldi, senza doversi preoccupare della concorrenza di chi distribuisce gratuitamente il frutto del loro lavoro. ( http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1955070&r=PI ).
Se la priorità è veramente quella di arginare la condivisione delle opere fresche e di cominciare ad "educare" in qualche modo il popolo del P2P ad un rispetto del lavoro altrui , credo che queste iniziative che partono dai cosidetti "Pirati" dovrebbero essere viste con prospettiva favorevole e degne di attenzione.
Condividere musica e film dopo 18 mesi dalla loro divulgazione commerciale non crea un danno economico tale da non essere sopportato e ricompensato dalla pubblicità indiretta, se su questo approccio iniziale -di rispetto reciproco- si aprisse un dialogo, si potrebbe, come già detto, aggiungere una restrizione sulla qualità per ottenere da voi una tolleranza di armistizio e lavorare insieme al compromesso normativo sulla flat tax.
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