Cita:
Scritto originariamente da Enzo Mazza
Cos'è il processo a Porta a Porta ?
Io non ho niente da dire per rispetto dei giudici e l'ho già scritto
tutte le volte che lei ha voluto commentare il suo caso mentre vedo
che lei prosegue sempre come quel tale che i tribunali li vuole del
popolo...e magari in TV con avvocati scelti da
lui...
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Intanto, Signor Mazza,
vorrei ribadire che sono stato attratto in questo luogo di discussione
DOPO che lessi un suo commento che mi riguardava, durante il quale lei
sosteneva che anche se si vince dal punto di vista penale ( si riferiva a
me come un "TIZIO"... ) si può poi benissimo soccombere in un processo
civile come infatti avverrebbe ora e del quale appunto stavo
parlando.
Sebbene lei si ripeta molto spesso riferendosi a casi
nazionali di un famoso politico ( immagino si riferisca ogni volta al Sig.
Berlusconi ) eviterei in questo luogo, come le dissi già, di fare queste
pericolose e sconvenienti comparazioni dei casi, Il Cavaliere è in una
posizione del tutto diversa dalla mia ed in qualche modo opposta: lui
difende le sue aziende ed il suo interesse privato, io cerco di difendere
un interesse collettivo che si trova alla base di una associazione
culturale e perchè, Berlusconi i processi civili li scatena ( come Lei )
pur di mettere a tacere gli avversari ( spesso giornalisti ) mentre io il
processo civile lo subisco e quello di cui parlo è un viscido e fangoso
caso in cui degli strapotenti economicamente ( tutte le Majors + 11
artisti di fama internazionale ) chiedo danni per oltre 2 milioni e mezzo
di euro ad una associazione toscana visto che non l'hanno potuta
gambizzare sufficentemente, nei processi penali che invece gli han dato
ragione pienamente, quantomeno recentemente.
Quindi come ripeto,
durante quei processi in cui le indagini venivano fatte dalla G.d.F ed
essa interrogava per conto della Procura decine di testimoni ( scelti
dagli agenti e non da me ovviamente ) dentro le proprie caserme, di fronte
ad un verbale che veniva poi firmato dal socio alla fine.... orbene da
quei verbali emergeva che i soci venivano invitati alle assemblee,
venivano informati dei bilanci e venivano sempre edotti sui nostri scopi
statutari all'atto della iscrizione e del rinnovo.
Durante il
processo ( quello serio penale, durante il quale le deposizioni vengono
registrate e poi trascritte ) il responsabile delle indagini doveva, in
quanto essendo un
serio militare, riferire che dalle indagini
risultava che la associazione non era " fittizzia " come invece i vostri
avvocati han sempre cercato di sostenere in sede civile.
Anche le
deposizioni in aula, di fronte al giudice, che sono ben più importanti di
quello che si può dichiarare in un momento di " pressione psicologica "
indotta da una caserma di G.d.F, i numerosi testimoni, ripetevano di
sentirsi parte di una associazione ed è alla fine per questo semplicissimo
ma fondamentale motivo che il giudice potè soltanto assolvere chi vi
parla, in quanto non aveva riscontrato, sia durante le indagini
preliminari e che durante tutto il processo, nessun chiaro indizio che la
associazione fosse un
"simulato esercizio di noleggio
abusivo" come invece gli avvocati di Madonna hanno sempre
sostenuto a gran voce durante tutto il processo civile.
Ma il
problema dei processi civili ( che io non conoscevo fino ad allora ) sta
nel fatto che avvengono in una confusione più totale, in aule che sembrano
mercati del pesce e che le trascrizioni delle testimonianze vengan fatte
dagli avvocati stessi che " semplificano " quanto il testimone dichiara (
e che non viene registrato ) e che comunque, alla fine il valore delle
prove viene valutato in un totale arbitrio e grossolana confusione come
nel nostro caso che ho raccontato e che intendo di nuovo
spiegare.
Le indagini ( chiamiamole così ) non vennero fatte come
nei processi penali da degli organi investigativi preposti e che
dovrebbero in teoria esser neutrali ( è noto che un agente, se trovasse
delle prove a discolpa del'indagato le dovrebbe riportare al procuratore
che svolge le indagini ) ma nel nostro caso, a fare le indagini era un
collega dello studio che scriveva le richieste di risarcimento.
E'
ormai noto a TUTTI ( dopo che l'ho scritto in decine di siti ) che la
figura di "agente informatore", di " testimone UNICO" e di
collega
nello studio dell'avvocato di Madonna, lascerebbero un ragionevole
dubbio nella testa di chiunque si appresti a dare un valore a quello che
il " testimone " ha potuto vedere e riportare poi in aula durante la
deposizione che tanto ha voluto pesare nella successiva sentenza di
condanna.
Non a caso NETTUNO ( che mastica di legge a quanto pare )
si ripete parlando di "PROVE" di fronte al Giudice e quindi il danno
economico sarebbe accertato accertato....
Se le " prove " sono
costituite da quanto vede e percepisce il collega di colui che fa le
domande, l'interrogatorio diventa un monologo marzulliano e gli avvocati
della accusa sono semplicemente dei ventriloqui, per questo io ripeto di
esser stato vittima di un processo davvero ridicolo:
prove ( in quanto
tali ) non ce ne stavano lo stesso Giudice disse delle cose
molto
pesanti sul fatto che il testimone era il collega di colui che gli
poneva le domande, il giorno dell'udienza.... i nostri documenti contabili
erano in regola e questo lo è stato in fase di processo penale ( serio )
ed in fase di processo tributario ( rivisto in appello ).
Il processo
civile purtroppo ha preso questa piega per me inaspettata a seguito di
ENORMI PANZANE ( di cui ho fatto accenno nel post precedente ) che son
state in qualche modo bevute da chi doveva emettere il giudizio finale su
tutta la vicenda che pure, durante lo svolgimento in aula non mi aveva
preoccupato molto visto quello che emergeva di volta in volta, i nostri
testimoni ( 11 ) avevano portato la loro esperenza quasi decennale di
liberi associati, nessun perito incaricato dal Tribunale aveva CERTIFICATO
IL DANNO e l'unico testimone portato da Madonna aveva fatto una figura ( a
mio modo di vedere ) ridicola....
I processi non sono una partita a
scacchi questo è chiaro e la amara sorpresa può sempre giungere alla fine
come nel mio caso.
Non si parli però di "PROVE" anche perchè il
codice deontologico degli avvocati, all'articolo 52 prevede espressamente
che l' accordo fra l'avvocato che richiede la deposizione ad ed il
testimone, non è consentito.
Se il testimone è " compiacente " ( questa
la parola usata ) allora vi è violazione ed essendo il testimone
collega di studio dell'avvocato, la compiacenza è evidente agli
occhi di chiunque mi pare proprio di poter dire.
Alla fine del processo poi, per salvare un poco il buon gusto alla
situazione, lo studio Legale che aveva " ordito " questa situazione si
tirò da parte in modo che il " testimone " non fosse anche colui che
avrebbe
vinto il processo come partecipante allo studio che
riceveva il merito della vittoria e quindi poco prima della sentenza,
tutta la causa venne trasferita ad una altro studio legale di Milano, che
però è di fatto " una costola " di quello che aveva fatto tutto il lavoro,
una questione puramente estetica e di stile ma la sostanza è rimasta
quella.
Per concludere, Lei che parla di rispetto dei Giudici e
delle sentenze, abbia però anche il rispetto delle parole e dei
fatti:
Immediatamente dopo la nostra condanna era FIMI che
pubblicava in ogni dove la sua vittoria attraverso ANSA con fraseggi che
ricordano un noto statista tedesco ( dirò poi chi )....
http://www.circoloculturale.com/stampa/diconodinoi/ Le
ripeto:Non si tratta di " Noleggio " quando chi usa un bene ne
è di fatto il PROPRIETARIO, inoltre non sono " clienti " i soci di una
associazione ma queste parole non sono state scritte sbagliate per caso,
invece tutto questo fa parte del suo lavoro però:
possiamo almeno farci
un commento sopra?Fabio Del Toro