Scritto originariamente da
Ultracomputing
Veramente si lavora a ben altro
livello, ovvero a livello di invarianti percettivi. Piu' di questo
non posso dire perche' vincolato dalla non-divulgazione, ma non ci
incastra una Mazza (saluti alla signora) il formato, lo standard, il
sistema di diffusione. Conta solo il riconoscimento.
Dato per
scontato che imporre filti agli ISP e' oneroso, una soluzione di
filtering modesta potrebbe essere la seguente. Come esistono
blacklist di ogni genere per i contatti, facciamole anche per i
contenuti. La FIMI dovrebbe pubblicare regolarmente una
blacklist, costituita da una serie di hash di prodotti
protetti. Sviluppatori autonomi dovrebbero rilasciare modifiche
ai client tipo eMule, seguendo le regole dell'open source, che
supportino tali blacklist in modo da inibire la ricerca dei
contenuti listati. Diciamo una FIMI-MOD, o una MAZZA che
MOD! Cosi' chi usa secondo le leggi ATTUALMENTE in vigore il P2P
(e non nascondo che spero che cambino, la mia proposta tecnologica
trova nel filtering un'applicazione marginale) sarebbe sicuro di non
commettere illecito, almeno per quel che riguarda FIMI e le opere
dei suoi associati. La percezione dell'illecito continua ad essere
piuttosto scarsina, e questo e' GRAVISSIMO, sia che si possa essere
concordi con Mazza sia che si propenda per una rete libera dalla
carta bollata.
Ma e' solo una proposta provocatoria, anche se
basterebbe poco ad implementarla tecnicamente e molto a farla
approvare dai produttori di contenuti.
In ogni caso il P2P
non e' proprio arrestabile, la carenza di strutture di tele2 e la
scellerata politica di QoS adottata la portera' ad una batosta priva
di precedenti. Segno gli l'utenza VUOLE usare il P2P, tutto starebbe
in un uso un po' piu'
consapevole. |